Viviamo nell’era dell’Infobesity: la rete ha reso accessibili – fino a diventare eccessivamente abbondanti -contenuti, talvolta non sempre affidabili, su qualsiasi tema a cui si desideri approcciare. La produzione esuberante e copiosa di contenuti è diventata la condizione per partecipare alla spietata “gara” del clickbait.
In questo contesto, con la diffusione dei social network e la recente trasposizione dell’informazione dalla forma testuale al video, si può ben immaginare come il consumatore sia letteralmente sommerso da stimoli differenziati che spesso non lasciano alcun segno.
Il sovraccarico cognitivo a cui oggi tutti siamo esposti è un dato di fatto che ha modificato profondamente i parametri e le regole della comunicazione.
Cosa deve fare oggi un’Azienda che vuole pianificare una campagna di comunicazione efficace e in grado di assicurare un positivo ROI?
La ricerca di mercato è spesso un supporto concreto: in ogni fase della costruzione di un advertising può avere un ruolo cruciale, dalla fase early della generazione del concept, al nutrimento dell’idea creativa, alla fase di screening tra diversi copy, fino ad un fine-tuning di pre-test o a monitoraggi tracking e post-test per capitalizzare l’esperienza attuale in vista di future strategie.
In tema di comunicazione, considerando la complessità sia dello stimolo che del contesto di riferimento (un video tra milione di video, un messaggio tra milioni di messaggi) è molto importante affidarsi a tecniche in grado di recepire e di catturare le più sottili sfumature, quelle che non sempre il consumatore è in grado di auto-percepire e dunque di verbalizzare.
Il neuromarketing è la soluzione ideale per studiare tutta la rotondità della comunicazione dei tempi moderni: fornisce indicatori precisi e puntuali del gradiente emotivo e attenzionale attraverso la registrazione di segnali biometrici che sono in grado di spiegare le reazioni del consumatore, fino a coglierne in modo granulare ed esaustivo le dinamiche di pensiero, arrivando ben oltre la sua soglia di coscienza.
Noi di MG Research vantiamo una solida esperienza in questo campo, ed affiancandoci ai partner tecnico-accademici più solidi, siamo profondamente convinti che questo approccio dia il meglio di sè solo quando affiancato ad approfondimenti di natura qualitativa che sono in grado di dare sostanza all’andamento dei dati emersi dall’analisi neuroscientifica.
Il Team MG Research